Si chiama così perché, durante i lavori di ristrutturazione, all’interno di un muro della cucina semi-crollata, venne trovato un enorme alveare. La sua collocazione rendeva difficilissimo il salvataggio delle api, tutte strette attorno alla regina, ma dopo numerosi tentativi, grazie anche all’intervento di Giuliano, appassionato apicultore, le api sciamarono su un olivo e, da lì, fu possibile alloggiarle in un’apposita arnia.

Si accede all’appartamento, di 87 mq, situato al primo piano, tramite una scala esterna con piccolo loggiato finale; molto luminoso, gode di tre differenti punti di vista sul borgo e sul paesaggio circostante, con la luce dell’alba e del tramonto che si miscela ai colori delle pareti interne.

La cucina-soggiorno è ampia, attrezzata con un grande camino dagli stipiti in pietra serena, il pavimento presenta inserimenti di mattonelle originali fine ‘800. Le tre camere da letto, doppie, hanno tutte il proprio bagno privato.